Non so come iniziare n� se servir�, ma dopo consultazione con veterinario e compagno abbiamo deciso che � giusto e necessario che sappiate per i vostri pelosotti (prevenire � meglio che curare).
Fufa, 4 anni, femmina, peso 1100 gr, adottata ha affrontato un viaggio piuttosto lungo (Inghilterra-Italia in auto) assieme al suo ex padrone e due cani. Arrivata quindi inevitabilmente stressata, nonostante tutte le attenzioni dell�ex padrone, si � ambientata bene. Su consiglio veterinario eravamo concordi per attendere una decina di giorni che si abituasse al nuovo ambiente per poi fare i controlli e quindi l�inserimento assieme a Bis. Fufa sembrava essersi ambientata in fretta, era attiva, giocosa, coccolona e l�addome, inizialmente molto rigido (cosa che pensavamo fosse alterazione da flora batterica dovuta allo stress per il viaggio visto che le feci erano piccole e secche) si � rilassato e la pelliccia, inizialmente stopposa, era tornata bella morbida.
Gioved� mattina erano entrambi piuttosto inattivi ma era una giornata pi� fresca e uggiosa, piovviginava. Interagendoci Bis ha subito ripreso le sue attivit� quotidiane mentre la Fufa restava apatica e rallentata e, cosa pi� preoccupante, sembrava disinteressata ai premietti di cui andava golosa. L�abbiamo portata dal veterinario nel primo pomeriggio il giorno stesso per fare alcune lastre. L�esame escludeva la presenza di sacche gassose, preoccupazione principale visto lo stress e il cambio di ambiente, quindi si pensava ad una stasi intestinale, abbiamo lasciato un campione delle feci per analisi. Portata a casa sembrava essersi un poco ripresa ma dopo un poco di attivit� in giro per casa ha cominciato a trascinare la zampa posteriore sinistra.
Abbiamo avvisato il veterinario, si � ritoccata la terapia (Antidolorifico, motilex e fermenti lattici) e deciso di osservare l�animale. Il mattino dopo, Venerd�, la Fufa trascinava entrambe le zampe posteriori, era apatica, rifiutava cibo solido e voleva solo liquidi. Anche un pappone a base di pellet macinato e acqua veniva rifiutato appena diventava denso. A quel punto il veterinario si � attivato per ottenere nel minor tempo possibile una Tac perch� il quadro cominciava ad essere complesso e si procedeva per via precauzionale all�aumento della terapia antidolorifica. Nel pomeriggio dello stesso giorno il Veterinario ci ha comunicato il referto dell�esame delle feci, referto che ha STUPITO il laboratorio di analisi in quanto nelle feci sono state trovate abbondanti uova di un parassita chiamato DICROCELIUM DENDRITICUM, tipico specialmente degli ovini ma presente anche in equini e bovini, le cui larve attaccano i dotti biliari del fegato. A quel punto il quadro si � fatto ancor pi� complesso perch� bisognava valutare i danni fatti da queste larve ed eventuali trombi ischemici dovuti alla presenza delle stesse o di uova di queste e scongiurare il rischio che le larve fossero migrate verso altri organi attraverso i vasi sanguigni. Abbiamo iniziato terapia vermifuga (anche a Bis per sicurezza) ed in serata il veterinario le ha somministrato un antibiotico in via precauzionale.
Sabato mattina il veterinario ci chiama per farci andare a farle fare una Tac in un centro altamente specializzato (CTO Veterinario Arenzano), la quale ha evidenziato un disastro!
Appena arriver� il referto iper dettagliato lo pubblicher�, ma intanto facendola breve il quadro era il seguente: solo � del fegato risultava funzionante e per giunta quell�unico quarto aveva uno spessore raddoppiato, i restanti � erano ipertrofici, policistici, con cisti in buona parte sierose ed una colecisti gigante. Questo fegato ipertrofico presentava per giunta la formazione di nuovi vasi sanguinei volti ad alimentare queste macrocisti. Lo stomaco e l�intestino risultavano spostati dalla posizione naturale da questa ipertrofia del fegato e la vescica era compressa e ridotta di dimensioni dallo spostamento degli organi addominali. La paralisi degli arti posteriori era dovuta ad un�ischemia in quanto l�organismo, letteralmente vampirizzato da queste cisti, nel tentativo di preservare la funzione renale ha sacrificato gli arti posteriori divenuti pertanto ischemici. Se non ci fosse stato il referto dell�esame delle feci, un simile quadro diagnostico avrebbe fatto pensare senza dubbio ad una forma tumorale. Essendo presente questo parassita le ipotesi diventano quattro:
1. PARASSITOSI.
2. TUMORE
3. TUMORE aggravato da PARASSITOSI
4. TUMORE come effetto collaterale della PARASSITOSI. Insomma causato dal parassita.
Le stime approssimative di formazione sono nell�ordine delle 6-8 settimane per un danno da parassiti particolarmente aggressivi, anche se nel caso sono probabili tempi pi� lunghi per arrivare ad un simile danno. Nel caso di un tumore invece sarebbe stata un�evoluzione di mesi se non di un anno per arrivare ad uno stadio cos� avanzato.
Ogni forma di intervento era da escludersi per via delle cisti cos� grandi e sierose e della vascolarizzazione anomala per sostentare le medesime. La morte per emorragia dell�animale sarebbe stata certa e, qualora fosse riuscita a sopravvivere all�intervento, le probabilit� di sopravvivere e riprendere una vita anche solo vagamente normale con la piccola porzione di fegato ancora correttamente funzionante sarebbero state risibili (0.1% scarso).
Per avere un�informazione pi� certa dell�origine di questo �mostro� bisogna attendere il referto istologico dettagliato, che arriver� tra una decina di giorni.
Al momento in letteratura non sono stati trovati casi di cdp infettati da questo parassita ed i roditori al pi� sono ospiti secondari, il pericolo per loro non � tanto il contatto con le uova ma con le larve, responsabili dell�attacco e aggressione dei dotti biliari.
Quello che � successo sarebbe stato estremamente comune in un ovino, ma su un roditore non hanno documentazione.
AUTOPSIA
Abbiamo dato il consenso per l�autopsia proprio per permettere ai veterinari di indagare sulla causa, � stata eseguita l�asportazione del fegato e le cisti erano estremamente fragili e l�improvviso aggravamento della Fufa � quasi sicuramente da imputarsi dalla rottura di una di queste con relativo versamento nella cavit� addominale. Durante l�esame autoptico stomaco e intestino sono risultati sani e lo stesso per i reni ma sono state osservate evidenti calcificazioni alla milza, che verranno indagate.
IMPORTANTE!!!! PRESTARE MASSIMA ATTENZIONE!
Vi ricordo che il parassita si chiama DICROCELIUM DENDRITICUM, rilevabile con un esame delle FECI. Se le feci dovessero risultare positive alla presenza di uova non fasciatevi la testa, bisogna verificare la presenza di larve. Nel caso si pu� provvedere a terapia vermifuga e, per paura dell�ingrossamento del fegato, se l�animale � calmo e quieto, il veterinario sostiene che possa essere rilevabile anche con ecografia. Nel caso di dubbi seri l�unico esame che pu� dare risposta resta la Tac con contrasto.
Nel malaugurato caso che qualcuno dovesse trovare le larve vi prego facciamo rete e teniamoci in contatto perch� il nostro veterinario � disponibile a mettere tutto il materiale a disposizione dei vostri veterinari di fiducia. Io, piano piano, pubblicher� tutto il materiale in mio possesso. Al momento ho alcuni screenshot della TAC e posso farmi mandare l�immagine del fegato asportato.